martedì 12 giugno 2012

Passaggi

Dico all'operatore: cominciamo a riprendere da oltre il paese, c'è un blocco di rocce sullo sfondo, la casa notale di un papa. Da lì inizieremo le riprese del programma. Il regista è lui, e bravo, ma i luoghi li conosco io. Attraversiamo la stradine del paese e ad un arco non si passa: la macchina e più grande dell'arco. Girare non si può: marcia indietro e supermanovre per uscirne, Ma perchè non mi ero reso conto passando a piedi di quanto ingombra una macchina. Mentre cammini tutto si apre, vai lento e passi dove per secoli è passato persone e animali.
Dove voglio arrivare con questo discorso: ma ve lo immaginate quanto scempio abbiamo fatto per andare più veloci? Autostrade e superstrade che sventrano intere regioni,     eliminazione di curve pericolose, poi i parcheggi, ecc, quante migliaia di persone per arrivare con l'auto davanti casa hanno abbattuto piante, muretti ?. Quanto territorio tolto alla natura per essere più veloci!
Che poi, -per fare l'ultimo viaggio- non c'era bisogno di allargare la strada del cimitero, bastava  rinunciare a quei lugubri e imgombranti  carri funebri di moda oggi: bastava un asino.

1 commento:

Luigina ha detto...

Quanta saggezza Maresco nelle tue parole. Per le mie brevi vacanze però ho scelto di fare un tuffo nel passato.All'isola di Capraia c'è una sola strada asfaltata lunga 800 m dove possono circolare con auto, moto e bici solo i residenti e già sembra troppo